Un atto devozionale apparentemente esasperato e fanatico, si rivela essere invece proiezione di un sistema sociale contemporaneo in cui l'idolatria ha reso fluido il rapporto con la religione. Questo scatto invita ad una riflessione sul rapporto controverso tra uomo e Chiesa e, attraverso il bianco e nero, l'autore elimina ogni connotazione temporale e generazionale rendendo universali temi come condivisione, uguaglianza e speranza. (Francesco Piazza)

Emersione. La tenebra non vince sulla luminosità che, anticipata dai toni più chiari del viso colpito dalla luce, esplode dagli occhi. L’essenziale è visibile. (Girolamo Cusimano)

Un’immagine di grande delicatezza, in cui l’elemento grafico e le geometrie prendono decisamente il sopravvento. La presenza dell’uomo in bici, all’interno delle simmetrie colte dal fotografo, è significativamente piccola e discreta e allude alla capacità che l’ambiente e le sue atmosfere hanno di forgiare la vita umana. (Anna Fici)

La vaporizzazione dell’immagine, tra sfocamento e soft focus, addensa la figura del musicista da strada distribuendola nella cornice surreale creata dalle altre presenze, elaborando in tal modo uno spazio concluso ed armonico. (Prof. Aldo Gerbino)

L’immagine coglie, nel primo piano del bevitore, l’estraniamento dell’ambiente sapientemente sfocato rispetto al volto inquadrato entro la luce geometrizzata del contenitore. Un gioco illuministico che riesce a captare l’attenzione dell’osservatore. (Prof. Piero Longo)

In Saint Michel la visionarietà vince la dimensione architettonica, mentre il paesaggio, dal sapore gotico, intride la presenza umana fino a sostanziare il tutto in unico e compatto discorso estetico. La stessa resa dei particolari segna la materia originaria d’un ‘punto di vista’ attento ai particolari, legato alla resa globale del suo personale paesaggio visivo. (prof. Aldo Gerbino)

Il titolo “curiosità” nasconde volutamente i due volti dei bambini che guardano dentro il tunnel come in un cannocchiale rivolto all’infinito dove però l’orizzonte è occluso. L’immagine riconduce allo sguardo dei bambini con un espediente compositivo che la rende fortemente interrogativa. (prof. Piero Longo)

Il verticalismo prospettico di “Contrapposizioni”, consegna l’immagine segnata da agili tinte espressionistiche, con cui Daniele Li Volsi pone, ora la dimensione della metafora, ora quella dell’analogia, nei tempi del contrasto e della crisi, esaltando la dimensione sacrale nella drammaticità del silenzio di Dio, qui accentuato da cifre ironiche e pensose. (prof. Aldo Gerbino)

Spazio e luce sembrano i protagonisti di questa immagine dove l’inquietante presenza umana indica forse la solitudine dell’uomo contemporaneo. Nel gioco dei riflessi luministici si esalta la geometricità razionale di un mondo che rende prigionieri. (prof. Piero Longo)

La cifra della scrittura diventa, nell’immagine di Maurizio Campanella, oggetto, icona e metafora verso altri segni della composizione lirica dell’immagine. Elementi, questi, sostanziati sia dall’efficacia del bianco nero che li sorregge, sia dal denso effetto flou. (prof. Aldo Gerbino)

L’esprit della geometria qui coincide con la dimensione intellettuale vissuta nel rigore di un’ideale planimetria, sollecitata dal riverbero dell’ombra e della tensione architettonica. Il tutto, per Franceschini, nella cadenza di un bimbo, insolito protagonista di emozioni fisiche e mentali. (prof. Aldo Gerbino)

La barca della sabbia è l’occasione che permette di comprendere quel pensiero di Schopenhauer quando osservava che spesso i grandi artisti si esaltano su immagini e vicende che possono apparire insignificanti ad un occhio rozzo e che invece caricano di senso cordami, bulloni e borchie rovistate nei loro carichi. In questo caso l’umile sabbia che diventa oro, mentre il corpo di un individuo astato è come l’immagine di San Giorgio che uccide il drago. (prof. Aurelio Pes)

“Una cupa sensazione di tormentosa, sconfinata solitudine e di distacco da ogni cosa si fece d’un tratto chiara nell’animo suo.” Ma no! E’ solo un gioco. (prof. Maria Scaglione)

Precise e puntuali SIMMETRIE sconvolte dall ‘ imprevedibilità per eccellenza: l ‘ infanzia, in cui tutto è scoperta, divenire, fantasia, curiosità… in una parola ASIMMETRIA. (prof. Maria Scaglione)

“Immagine piena di mistero tutta giocata sull’espressività dello sguardo che, dal fondo dell’esistenza, chiede risposte a mute domande.” (prof. Maria Scaglione)

“Un attimo prima che la feroce rete del burka li imprigioni, sguardo e sorriso sono fermati in un’espressione di maliziosa timidezza” (prof. Maria Scaglione)

“Attese incontri affetti fughe sono effimeri attimi dell’eterno gioco dell’esistenza”. (prof. Maria Scaglione)